Non si trasmette all’uomo, né attraverso il contatto diretto con animali malati, né tramite alimenti di origine suina.
È però responsabile di enormi conseguenze economiche dovute ai costi di eradicazione negli allevamenti e al blocco delle esportazioni di prodotti italiani di eccellenza, come ad esempio il prosciutto di Parma o di San Daniele.
Attualmente non esistono cure, né vaccini per i suini contro la PSA.
È pertanto importante puntare sulla prevenzione attraverso semplici misure: non somministrare ai suini rifiuti di cucina, non abbandonare rifiuti alimentari nell’ambiente a seguito di pic-nic e segnalare al Servizio Veterinario della ASL il ritrovamento di carcasse di cinghiale.
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