venerdì 15 dicembre 2023

Non consumare i chiodini crudi!

 

Non consumare i chiodini crudi!

I funghi del genere Armillaria (o chiodini o famigliola buona) vengono molto apprezzati a tavola, ma risultano anche la prima causa di intossicazione con accesso al Pronto Soccorso.

Si ricorda, prima del consumo, di eliminare la porzione di gambo più legnosa e sbollentare il resto per 5 minuti. Successivamente, eliminata l’acqua di bollitura, occorre sottoporre i funghi a ulteriore cottura (in acqua pulita o altro metodo a piacere) per almeno 15-20 minuti. Si raccomanda di raccogliere solo esemplari giovani e mai dopo le gelate.

Sono presenti molte specie di chiodini, oltre la comune Armillaria mellea (colore del miele), che crescono a gruppi su piante come acacia, querce e alberi da frutta (che portano spesso a farle marcire).

Possono, inoltre, essere confusi con un altro fungo chiamato Hypholoma fasciculare (o falso chiodino), diffusissimo, giallo, che cresce a gruppi, ma con le lamelle scure, senza anello e sapore amaro, tossico anche dopo cottura, che provoca forti mal di stomaco e diarrea.

Si raccomanda, in generale, di consumare i funghi in quantità moderata e non in pasti ravvicinati e di rivolgersi sempre all’ispettorato micologico della propria ASL per accertarne la commestibilità (il servizio è gratuito).

Per ulteriori informazioni consulta la pagina dell’ispettorato micologico della tua ASL.

giovedì 14 dicembre 2023

5 consigli per cucinare in modo sicuro durante le feste


Le abbuffate natalizie sono alle porte! Eccovi alcuni consigli per evitare di scontarle in maniera "poco piacevole"...

1. Manipolate in modo sicuro gli alimenti
Lavatevi sempre le mani prima e dopo aver maneggiato alimenti. Tenete puliti la vostra cucina, le stoviglie e gli utensili. Servite sempre il cibo su piatti puliti, non venuti prima a contatto con carne cruda o pollame (i batteri che possono essere presenti nei succhi della carne cruda possono contaminare il cibo che sta per essere servito).

2. Cuocete accuratamente
Se cuocete in anticipo i cibi, assicuratevi che raggiungano le temperature interne minime di sicurezza:
  • minimo 63°C per bistecche, braciole e arrosti di carne di vitellone, vitello, maiale e agnello;
  • minimo 71°C per carne macinata di vitellone, vitello, maiale agnello;
  • minimo 74°C per il pollame.
3. Usate contenitori poco profondi
Disponete i cibi cotti da conservare in frigorifero o nel congelatore in contenitori poco profondi. In questo modo il raffreddamento avverrà più rapidamente.

4. Regola delle due-ore
Gli alimenti non dovrebbero essere tenuti a temperatura ambiente per più di due ore.

5. Mantenete caldi i cibi caldi e freddi i cibi freddi
I cibi caldi dovrebbero essere mantenuti a una temperatura maggiore o uguale a 60°C con scaldavivande, piccoli fornelli o vassoi riscaldanti. I cibi freddi dovrebbero essere mantenuti a una temperatura inferiore a o uguale a 4°C attraverso l'utilizzo di ciotole con ghiaccio.

Se ciò non fosse possibile, è opportuno utilizzare piccoli vassoi da portata e riempirli all'occorrenza.

A questo punto non ci resta che augurarvi Buon Appetito!

Per approfondire leggi l'opuscolo del CeIRSA

mercoledì 6 dicembre 2023

Il pesce pescato nelle acque di Fukushima è contaminato?

Lo sversamento delle acque di Fukushima nell’oceano rende pericoloso il consumo di pesce pescato?

A partire dalla fine di agosto 2023, il Giappone ha cominciato a riversare nell’oceano Pacifico l’acqua di raffreddamento accumulata dopo l’incidente nell’ex centrale nucleare di Fukushima, causato dallo tsunami del 2011.

L’autorizzazione al rilascio è stata concessa in seguito all’approvazione dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), che ha ritenuto sicuro il piano giapponese di smaltimento.

Il livello di radioattività dell’acqua, sottoposta ad un filtraggio chimico molto avanzato, è molto inferiore agli standard di sicurezza stabiliti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e paragonabile a quello naturalmente presente nelle acque oceaniche.

Non esistono pertanto rischi per gli animali o l’ambiente.

venerdì 17 novembre 2023

Che cos'è la carne coltivata?

 Cosa si intende per carne coltivata?

La carne coltivata viene prodotta in laboratorio ed è il risultato di un processo di moltiplicazione cellulare che parte dalle cellule staminali di un animale. 

Queste vengono poi trasformate in cellule muscolari, attraverso un processo di differenziazione cellulare. 

Per consentire lo sviluppo e la riproduzione delle cellule vengono impiegati appositi terreni di coltura, che forniscono loro tutto il nutrimento necessario. 

Facendo crescere le cellule in più strati, si ottiene un tessuto muscolare che è carne a tutti gli effetti, ma non è ottenuta da animali vivi. 

Si ipotizza che tale tecnologia possa rappresentare una risorsa futura per la sostenibilità ambientale e per il benessere animale.