giovedì 18 luglio 2024

Aceto e bicarbonato possono essere utilizzati per pulire e disinfettare?


Aceto e bicarbonato possono essere utilizzati per pulire e disinfettare?


L’utilizzo di bicarbonato di sodio e aceto o limone è diventato un metodo di pulizia fai-da-te molto popolare. Sebbene la combinazione di queste due sostanze possa produrre una reazione effervescente che crea all’apparenza un buono stato di pulizia, non ha efficacia come soluzione disinfettante.

Il bicarbonato di sodio (NaHCO3) è un abrasivo delicato basico che può aiutare a rimuovere macchie e odori superficiali. Tuttavia, non ha la capacità di sciogliere o eliminare lo sporco perché ha delle proprietà disinfettanti blande, anzi, praticamente nulle contro i batteri.

L'aceto e il limone, d'altra parte, contengono rispettivamente acido acetico e acido citrico, entrambi composti acidi corrosivi con proprietà disinfettanti. Questi acidi sono però presenti in basse percentuali all’interno dell’aceto e dei limoni, insufficienti a disinfettare efficacemente superfici e utensili.

Cosa succede, dunque, se si utilizzano bicarbonato di sodio in combinazione con aceto o succo di limone? Quando sono combinati, la reazione produce acetato di sodio o citrato di sodio, anidride carbonica e acqua, una soluzione neutra che annulla le proprietà di entrambi i componenti.

In sintesi, sebbene la combinazione di bicarbonato di sodio e aceto possa produrre una soddisfacente reazione effervescente, non è una soluzione di pulizia efficace.

Di cosa si occupa il servizio veterinario dell’area B?

Di cosa si occupa il servizio veterinario dell’area B?

Le attività di controllo sulla salute e il benessere degli animali, le produzioni animali e la sicurezza degli alimenti di origine animale destinati al consumo umano (es. carne, pesce, latte, uova, miele e derivati) sono di norma svolte dai medici veterinari perché richiedono conoscenze e competenze specifiche.

Nel nostro Paese, i veterinari che si occupano di questi controlli lavorano nelle ASL in tre Servizi distinti (Area A, Area B, Area C).

Al Servizio Veterinario di Area B fanno capo diverse attività, tra le quali:
  • controllo sulla salute ed il benessere animale presso il macello e ispezione delle carni;
  • programmazione ed effettuazione dei controlli igienico-sanitari presso le imprese alimentari che lavorano alimenti di origine animale;
  • prelievo ed analisi di campioni alimentari;
  • controlli sugli alimenti ai fini delle esportazioni verso Paesi Terzi;
  • gestione degli esposti dei cittadini e di situazioni di emergenza nelle quali siano coinvolti alimenti, compresa la comunicazione rivolta ai consumatori;
  • supporto e indicazioni alle imprese alimentari in merito al rispetto della normativa (es. pareri preventivi per l’apertura o la modifica di attività).

venerdì 15 dicembre 2023

Non consumare i chiodini crudi!

 

Non consumare i chiodini crudi!

I funghi del genere Armillaria (o chiodini o famigliola buona) vengono molto apprezzati a tavola, ma risultano anche la prima causa di intossicazione con accesso al Pronto Soccorso.

Si ricorda, prima del consumo, di eliminare la porzione di gambo più legnosa e sbollentare il resto per 5 minuti. Successivamente, eliminata l’acqua di bollitura, occorre sottoporre i funghi a ulteriore cottura (in acqua pulita o altro metodo a piacere) per almeno 15-20 minuti. Si raccomanda di raccogliere solo esemplari giovani e mai dopo le gelate.

Sono presenti molte specie di chiodini, oltre la comune Armillaria mellea (colore del miele), che crescono a gruppi su piante come acacia, querce e alberi da frutta (che portano spesso a farle marcire).

Possono, inoltre, essere confusi con un altro fungo chiamato Hypholoma fasciculare (o falso chiodino), diffusissimo, giallo, che cresce a gruppi, ma con le lamelle scure, senza anello e sapore amaro, tossico anche dopo cottura, che provoca forti mal di stomaco e diarrea.

Si raccomanda, in generale, di consumare i funghi in quantità moderata e non in pasti ravvicinati e di rivolgersi sempre all’ispettorato micologico della propria ASL per accertarne la commestibilità (il servizio è gratuito).

Per ulteriori informazioni consulta la pagina dell’ispettorato micologico della tua ASL.

giovedì 14 dicembre 2023

5 consigli per cucinare in modo sicuro durante le feste


Le abbuffate natalizie sono alle porte! Eccovi alcuni consigli per evitare di scontarle in maniera "poco piacevole"...

1. Manipolate in modo sicuro gli alimenti
Lavatevi sempre le mani prima e dopo aver maneggiato alimenti. Tenete puliti la vostra cucina, le stoviglie e gli utensili. Servite sempre il cibo su piatti puliti, non venuti prima a contatto con carne cruda o pollame (i batteri che possono essere presenti nei succhi della carne cruda possono contaminare il cibo che sta per essere servito).

2. Cuocete accuratamente
Se cuocete in anticipo i cibi, assicuratevi che raggiungano le temperature interne minime di sicurezza:
  • minimo 63°C per bistecche, braciole e arrosti di carne di vitellone, vitello, maiale e agnello;
  • minimo 71°C per carne macinata di vitellone, vitello, maiale agnello;
  • minimo 74°C per il pollame.
3. Usate contenitori poco profondi
Disponete i cibi cotti da conservare in frigorifero o nel congelatore in contenitori poco profondi. In questo modo il raffreddamento avverrà più rapidamente.

4. Regola delle due-ore
Gli alimenti non dovrebbero essere tenuti a temperatura ambiente per più di due ore.

5. Mantenete caldi i cibi caldi e freddi i cibi freddi
I cibi caldi dovrebbero essere mantenuti a una temperatura maggiore o uguale a 60°C con scaldavivande, piccoli fornelli o vassoi riscaldanti. I cibi freddi dovrebbero essere mantenuti a una temperatura inferiore a o uguale a 4°C attraverso l'utilizzo di ciotole con ghiaccio.

Se ciò non fosse possibile, è opportuno utilizzare piccoli vassoi da portata e riempirli all'occorrenza.

A questo punto non ci resta che augurarvi Buon Appetito!

Per approfondire leggi l'opuscolo del CeIRSA